CHE NE PENSIAMO:
VOTO:
– Non memorabile, ma qualcosa di interessante c’è.
QUALCHE PAROLA (A CALDO):
Come qualcun altro ha già affermato, questo film sembra un episodio incredibilmente dilatato di The Twilight Zone. Il film si regge su una dose di surrealismo che però soccombe al suo stesso concetto.
Una volta stabilita la problematica e la metaforizzazione (estremamente semplicistica) della vita “di periferia” – l’uomo che si ammazza di lavoro, la donna che cresce un bambino, le crisi “coniugali”, la solitudine in un luogo sconosciuto, la scena primaria (il bambino che guarda i genitori fare sesso), la scoperta che è tutto successo altre volte (il cadavere nella buca), il figlio che cresce troppo in fretta (agli occhi dei “genitori”) fino a quando è adulto e, egoisticamente (specialmente in alcune società anglosassoni), non si cura più dei “genitori” e la madre che lo disconosce – il film ruota intorno a se stesso e al concetto diventando a tratti semplicemente “descrittivo”.
Insomma, la battaglia per la sopravvivenza (la sequenza degli uccellini appena nati – vince chi è più il forte al costo della vita dell’altro) e del nuovo che per forza di cose deve scacciare il vecchio (la sostituzione del vecchio Martin, con il nuovo Martin) diventa piuttosto stucchevole vista la forma scelta. Non viene infatti retta da un’evoluzione interessante che faccia uscire il film dalla sensazione di una ripetizione stanca e un po’ pigra di eventi che avrebbero potuto trovare una svolta più ampia e simbolicamente più attrattiva lasciandosi dietro il peso del tono surreale adottato.
Il nostro voto riflette, sebbene non ci sia piaciuto, il piacere per un tentativo leggermente più sperimentale (che si trova solo sul piano narrativo, meno su quello visivo, purtroppo) rispetto al film medio che esce di questi tempi.
PRO:
- VFX fatti maluccio, ma che paradossalmente rendono il mondo posticcio ancora più inquietante.
- La color palette pastello che aumenta il grado straniante.
- Interessante il concept e il tono surreale.
- Imogen Poots (la sua recitazione, se in alcuni tratti è un po’ over the top. ci sembra comunque un lato positivo).
- Il casting degli attori (le facce che sono state trovate!)
CONTRO:
- Il film si accartoccia sul concept interessante e non riesce mai ad evolversi troppo.
- La “critica” che ci sembra leggere tra le righe è piuttosto semplicistica e forse l’apparato narrativo surreale scelto per raccontarlo è “filosoficamente” troppo più ambizioso del sottostante concetto: come a dire, un discorso semplice fatto in maniera più complicata per farlo sembrare più interessante.
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