CHE NE PENSIAMO:
VOTO:
– Un film delicato e l’elogio dell’equilibrio.
QUALCHE PAROLA (A CALDO):
The Farewell è un film del 2019 della regista cinese-americana Lulu Wang.
Probabilmente la parola chiave che accompagna questo film è equilibrio.
La caratteristica principale di The Farewell (che ne informa anche i tratti linguistici della messa in scena) è il suo rimanere in una posizione scomoda mantenendo un certo grado di eleganza e classe. Si tratta infatti di un film che parla di morte, malattia e vita e lo fa evitando gli estremi del drama mischiando alcuni tratti del genere drammatico con degli elementi di commedia: cinefili e filmmaker sanno benissimo come un film che parla di questi argomenti (ed utilizza certi toni) può facilmente scadere da un lato nel melenso, nel melodramma (nell’accezione piú televisiva del termine) e dall’altro lato nella farsa (nella dinamica “involontaria”).
Da un punto di vista estetico, l’equilibrio si basa su uno staging ed un lavoro di macchina molto semplice, ma anche estremamente efficace.
I temi della morte, dell’identità individuale e collettiva e di culture apparentemente contrastanti si risolvono in una sintesi estetica e concettuale che dimostra che mondi diversi possono (devono?) coesistere, creando una rinnovata identità culturale che trattiene i caratteri migliori di un lato e dell’altro: un equilibrio tra visioni e culture diverse che può quindi dar vita ad una sintesi nuova, vera, fondata sulla diversità.
In fondo, il film si poggia proprio su quella sottile soglia che c’è tra vita e morte e, socialmente e culturalmente, tra oriente e occidente e la fonde in un’unica, grande, celebrazione della vita stessa.
PRO:
- I momenti in cui la drammaticità scoppia nelle pieghe della realtà.
- Lo scontro ideologico e culturale che si risolve in profondità e una “via” diversa ma viva.
- Recitazione e vitalità del cast.
CONTRO:
- Ci sarebbe piaciuto vedere un approfondimento maggiore delle dinamiche attraverso il linguaggio audiovisivo.
- E magari scalfire un po’ la superficie concettuale ed affrontare più a fondo il tema dell’inconciliabilità solamente apparente delle culture. Quindi usare magari un contrappunto alla superficie.
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