loading...

22 Maggio 2020
Madame de… (1953)
Madame de… (1953)
Share this:

CHE NE PENSIAMO:

VOTO:

4.5 out of 5 starsUna lezione in regia cinematografica di Max Ophüls.

QUALCHE PAROLA (A CALDO):

Madame de… è un film del 1953 di Max Ophüls. Si tratta di una pellicola che offre un’ennesima lezione nell’arte cinematografica del regista tedesco ed in particolar modo per quel che riguarda i movimenti di macchina, che da sempre sono una fascinazione quasi proibita che numerosi filmmaker provano verso la regia cinematografica.
Per uno sguardo ad uno studio di come i movimenti di macchina danno una forma e connotano alcuni importanti film, vi rinviamo all’analisi che abbiamo scritto su Shining, film di un regista, Kubrick, che non ha mai perso occasione di affermare che i film di Max Ophüls sono sempre stati fonte di ispirazione per le sue creazioni. Insomma, non uno studente qualunque.

Il film è pervaso da un uso sapiente e magistrale dei movimenti di macchina, ne è un esempio la prima scena e la presentazione della protagonista. La macchina da presa, nel corso del film, si muove liberamente sul set e mette in scena un elemento classico della filmografia del regista tedesco: la danza.
Una danza d’amore e morte e che si trova a districarsi, in questo film, tra uno studio, non giudicante, delle dinamiche dell’amore e del tradimento e una analogia con la guerra che viene portata avanti da personaggi “non diplomatici” come il generale e che conducono alla devastazione e simbolicamente all’annullamento tanto individuale quanto collettivo (in senso metaforico).

È un film che gioca strutturalmente anche sul tema del duplice e del ritorno: le due volte alla chiesa, il ritorno alla stazione e l’infinita “danza” dei gioielli. Ci gioca apertamente e li caratterizza in maniera diversa ogni volta: acquisiscono cioè significati e anche atmosfere diverse tutte le volte che vengono approcciati (v. la prima volta del generale alla stazione con l’amante e la seconda volta con la moglie.).
Un tema, quello del ritorno, che viene reso estremamente manifesto sull’oggetto chiave del film: gli orecchini. Questi, regalati dal generale, vengono venduti, riacquistati dal generale, regalati all’amante, rivenduti da quest’ultima, acquistati dal barone, ri-regalati all’originale posseditrice mentre in tutto questo percorso cambiano più volte di significato (attraversano tutta l’Europa, ancora una volta segnalando la metaforizzazione della storia in un commento sulla “guerra”). Passano in un certo senso dall’essere simbolo di potere e controllo, ad essere invece portatori di speranza e libertà.
Un film che dunque gioca con i significati e lo fa infatti anche quando i personaggi usano la forma “je ne t’aime pas” (non ti amo), per dire invece “je t’aime” (ti amo). Un’inversione, per esprimere qualcosa di altro.

Oltre che sul piano della forma cinematografica, anche sul piano concettuale, Max Ophüls dimostra (come se avesse bisogno di queste nostre due parole in croce per trovare conferma….?!) una modernità eccezionale se si pensa che nel 1953 aveva già acquisito una posizione non giudicante nei confronti di dinamiche di coppie – come il tradimento – che venivano ancora viste come sacrileghe in certe società. È quindi un osservatore che non giudica nessuna delle dinamiche relazionali (nemmeno all’inizio del generale con l’amante), ma che assume invece una posizione etica nei confronti di chi invece lo fa e si erge a giudice, apostrofando come “colpevole” chi ha commesso il suo stesso peccato e dunque inventa un pretesto d’onore per spezzare il cuore dell’amata e portare devastazione e morte nel cuore dell’Europa: l’amore e la parola che soccombono all’uso della forza e della coercizione.

Vi consigliamo assolutamente di guardarlo, se non l’avete già fatto. Se non vi fidate dei nostri consigli, almeno fidatevi di quelli di Kubrick!!!!

PRO:

  • I movimenti di macchina.
  • La scena delle neve delle lettere non mandate. Una sequenza fantastica.
  • La danza dell’amore e della morte.
  • La posizione etica.
  • L’utilizzo della forma del ritorno.
  • Il giocare su significati e significanti.

CONTRO:

  • Siamo pronti ai vostri consigli riguardo i contro. Non riusciamo a trovare niente.

Che ne pensi di questo film? Lascia un commento sotto e parliamone.


Per leggere altre schede su film simili a questa, visita la sezione dedicata.

O, se invece di qualche parola a caldo su un film che abbiamo visto, cerchi qualcosa di più approfondito (come l’analisi di film e tecniche), dai un’occhiata alla nostra pagina “Analisi“.


INFO SUL FIM:

Madame de ... (1953) Drama, Romance | 105min | 12 November 1953 (Italy) 8.0
Director: Max OphülsWriter: Louise de Vilmorin, Marcel AchardStars: Charles Boyer, Danielle Darrieux, Vittorio De SicaSummary: In the Paris of the late 19th century, Louise, wife of a general, sells the earrings her husband gave her as a wedding gift: she needs money to cover her debts. The general secretly buys the earrings again and gives them to his mistress, Lola, leaving to go to Constantinople. Where an Italian diplomat, Baron Donati, buys them. Back to Paris, Donati meets Louise... So now Louise discovers love and becomes much less frivolous. Written by Yepok

Photos


See all photos >>

Share this:
Posted in SchedeTaggs:
Write a comment