Leonardo di Costanzo – Ariaferma
- Una tensione sotterranea che dà l’impressione di essere sul punto di esplodere.
- Un’indagine interiore.
- Atmosfera perfettamente resa dalla messinscena.
- Accenti diversi.
- Per qualcuno (decisamente non per noi) potrebbe essere un problema il fatto che la tensione rimanga sotterranea.
Ne consigliamo la visione?
Sì.
Due parole sul film.
Ariaferma è un film la cui bilancia è pienamente spostata dal lato dei personaggi piuttosto che basata interamente su una concatenazione di eventi drammatizzata. Sebbene il plot ci sia e sia facilmente riscontrabile, il film trova il suo jeu nel rivelare notizie e informazioni sui personaggi e sulla loro condizione umana.
Il film sfrutta un dispositivo narrativo giocato in chiave minore, senza eccessive drammatizzazioni ed è questo probabilmente il carattere che più avvicina questo film a una certa scuola pienamente italiana (che trova come figura di riferimento Rossellini), ma anche a un maestro europeo come Robert Bresson.
Ariaferma non promette realismo e non sfocia mai nemmeno nel suo opposto, ma trova un punto di equilibrio piuttosto unico. Ogni sguardo è permeato da quest’atmosfera sospesa, di attesa: la tensione sotterranea è giocata sulla consapevolezza spettatoriale che in un ambiente del genere i conflitti verranno prima o poi al pettine. Ma, se in molte pellicole, i conflitti vengono poi risolti, in questo film servono a far capire le distanze tra i gruppi e restano, sostanzialmente, irrisolti.
In questo carcere l’aria è veramente ferma, talmente ferma che spinge lo spettatore a interrogarsi internamente sugli stessi personaggi e tutto ciò è perfettamente aiutato dalla precisissima messinscena: ci sono dettagli molto particolari di cosa significa la vita in galera, come ad esempio l’immagine dei detenuti che sbattono i materassi una volta arrivati in una nuova cella e compiono una serie di azioni che di rado si vedono in un film. Questo atteggiamento non solo accende una luce su determinate cose che generalmente vengono tagliate fuori da film e sceneggiature per dovere di spettacolarizzazione, ma contribuisce pienamente a questa atmosfera dilatata, stantìa, seppur elettrica.
Ariaferma è un film di passione, di sbagli commessi e di tentativi di redenzione, di strade che sarebbero potute essere diverse, di vicinanza e lontananza, di compassione e freddezza: un film umano, di quell’umanità che si ritrova quando sembra non esserci alcuna speranza. Umano, quindi, nella sua essenza più pura.
La citazione all’inizio dice “Io e te, in comune, non abbiamo niente”, eppure…
“Allora, lo guardo o non lo guardo?”
Beh, adesso sai cosa ne pensiamo noi, ma se sei ancora indeciso, dai un’occhiata al trailer per decidere da te se guardarlo o meno.
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