CHE NE PENSIAMO:
VOTO:
– Va bene la contestualizzazione nel genere, ma questo film cos’è?
QUALCHE PAROLA (A CALDO):
!!!SPOILER ALERT!!!
Certo! Lo sappiamo: è un film di genere e va contestualizzato.
Si, d’accordo, questo tipo di film è generalmente fatto per fini d’intrattenimento. Ma…
Ok, passo indietro, parliamo delle cose positive: l’idea di ambientare un film in una zona del pianeta in cui per 30 giorni consecutivi c’è solo buio e non si vede la luce del sole e di farci arrivare dei vampiri (notoriamente deboli alla luce del sole) è un buon punto di partenza (inclusi anche i motivi d’interesse cinematografici nel ricreare una “notte” perenne – sebbene la fotografia in alcuni casi, simuli la luce lunare con un riflettore sparato al massimo sui personaggi, ma non si può essere troppo precisi, giusto?). Altra nota di merito: la volontà di “rimodernare” una tipologia di “mostro” che è stata utilizzata in tutti i modi possibili ed immaginabili. Ma i lati positivi finiscono più o meno qui.
30 Days of Night mette in scena un ritmo feroce nelle scene d’azione (á la 28 Days Later ma il paragone si ferma qui) che però rende i passaggi di senso incomprensibili: c’è un’inquadratura dall’alto in cui gente mangia gente, persone sparano altre persone, non si capisce chi è chi e cosa succede. In alcuni momenti sembra proprio che pezzi di sequenze sono stati tagliati fuori, così per il fine di fare caciara, piuttosto che esprimere un benché minimo concetto.
La dose d’intrattenimento che dovrebbe tenere questo film in piedi è fin troppo serioso, non si prende in giro, non gioca con gli stereotipi/cliché e quindi forse sarebbe quasi stato meglio guardarsi Rambo!!!!!! (chi ci legge da un po’ capisce bene che tipo di affermazione violenta è questa!)
Il fratello del protagonista scompare, cosí, poi viene ripresentato e poi infine viene ritrovato dal fratello (scusate, ma siamo sicuri che narrativamente non poteva esser fatto meglio? O meglio, siamo sicuri che si poteva far peggio di così?)
Il gruppo di personaggi che sopravvive vive, per non si sa quanti giorni, chiuso in una soffitta apparentemente senza menzione di cibo, acqua, stress nello stare rinchiusi in 10mq. Ma meglio sospendere qualunque forma di psicologica comportamentale o di biologia umana.
I vampiri non hanno alcun senso sviluppato se non quello del timbro di voce 14 ottave superiori agli uomini. Non annusano, non ascoltano, sono sostanzialmente dei deficienti che vanno in giro gridando e “giocando” sadicamente con le prede invece di mangiarle e per tre quarti di film non hanno uno straccio di motivazione per spiegare perché lo fanno invece di mangiarli e basta (alla fine gli screenwriters se ne accorgono e ne danno una random, e cioè che siccome hanno fatto di tutto per “essere visti come incubi e non come realtà”, devono cercare di preservare questa “segretezza” – si ma perché non li mangiate e basta?? ….ok, bla bla bla). C’è da dire che almeno il design, il trucco e gli effetti prostetici, li rendono almeno “interessanti” da vedere.
Vogliamo parlare delle trasformazioni degli umani in vampiri? Alcuni si trasformano nell’arco di due settimane, alcuni in giorni, altri in due secondi. E invece la recitazione di Josh Hartnett? Occhi e sopracciglia leggermente chiusi come se fosse Clint Eastwood. Che poi, tra l’altro, è l’unico che riesce a rimanere “buono” seppur già palesemente trasformato (gli occhi), ed andare da solo a picchiare tutti i cattivoni – ed una volta ammazzato il capobanda, gli altri scappano…….allora avevamo ragione a chiamarli una banda di deficienti?
Scusate, ma davvero la domanda è: che diavolo è questo film? Qualcuno può aiutarci a capire cos’è che non vediamo in questo film che lo fa essere quotato con 6+ su siti come imdb?
Noi pensiamo pure che siamo stati troppo generosi col voto…
PRO:
- Punto di partenza.
- Make-up dei vampiri.
CONTRO:
- Il mix sonoro è clamorosamente sbilanciato.
- Beh, inutile reiterarli. Son tutti su.
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INFO SUL FIM:
6.6
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